A seguito di un progetto di ristrutturazione o di acquisto casa, il rifacimento del tuo impianto elettrico è prioritario. Per garantire sicurezza in casa è necessario un impianto elettrico a norma, in moda da scongiurare il rischio di corto circuiti e scosse tanto tenuti. Diventa quindi fondamentale avere nozioni a riguardo: ci viene spesso domandato

Vediamo quindi di rispondere a queste domande.

Iniziamo col suddividere gli impianti elettrici secondo normativa vigente: ogni gruppo definisce dotazioni impiantistiche che determinano il livello di funzionalità.
. Livello Base: livello minimo previsto; l’impianto elettrico è essenziale, ma non deve mancare sicurezza ed efficienza.
. Livello Standard: utile per immobili con usabilità degli impianti più sostenuta, con l’aggiunta di alcuni servizi ausiliari come videocitofono e/o dispositivi anti-intrusione.
. Livello Domotico: tipico di unità immobiliari con dotazioni impiantistiche autonome. Sono qui previste più dispositivi rispetto al livello standard, ma deve anche poter gestire almeno 4 funzioni domotiche, ad esempio l’anti-intrusione, la riduzione dei consumi energetici, la gestione delle luci e della temperatura anche attraverso scenari di uso, la diffusione sonora, il sistema anti-allagamento e di rilevazione del gas e, ovviamente, il controllo da remoto.

La ristrutturazione dell’impianto elettrico rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria (come previsto dall’art. 6 del Testo Unico sull’Edilizia). Questo tipo di interventi sono eseguiti con pratica edilizia CILA.

È importante sottolineare che l’installazione dell’impianto elettrico rientra tra le opere soggette a detrazione fiscale per le ristrutturazioni al 50 %.
L’importo massimo di spesa ammessa al beneficio delle detrazioni per ristrutturazione è di 96.000,00 €, con un ammontare massimo della detrazione è di 48.000 € in 10 rate annuali. Inoltre, è necessario specificare che se l’impianto viene acquistato dalla ditta installatrice, avrai diritto ad un’iva al 10% anziché al 22%. L’impresa, in questo caso, userà la formula del “credito d’IVA” nei confronti dello Stato: acquisterà quindi i prodotti dal fornitore con l’IVA al 22% e poi applicherà al committente l’IVA al 10%.
Per quanto riguarda il metodo di pagamento, questo dovrà necessariamente essere il Bonifico parlante.


La norma di riferimento per gli impianti elettrici è la CEI 64-8, (titolo “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”) e contiene i le regolamentazioni riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici.
Capire se il proprio impianto è a norma non è semplice, per questo spetta al professionista garantire in tal senso. Chiariamo alcune caratteristiche fondamentali per un impianto a norma:
. Negli impianti civili devono essere installati gli interruttori differenziali, per far fronte a rischi di folgorazione.
. Le norme CEI 64-08 rendono obbligatoria lo scollegamento fra gli interruttori differenziali. Questo significa che il circuito non sarà unico, ma suddiviso in più parti (Illuminazione di base da 10A; Presa a spina da 10 A; Prese a spina da 16 A).
. La messa a terra rimane sempre obbligatoria.
Il modo migliore per assicurare la qualità del tuo impianto, è quello di avere il Certificato di conformità o la Dichiarazione di rispondenza dell’impianto alle normative.
. La Dichiarazione di conformità (DiCo) è un documento obbligatorio nel momento in cui si installa un nuovo impianto di tipo elettrico, idraulico, riscaldamento, cottura o evacuazione fumi.
. La Dichiarazione di rispondenza (DiRi) è invece un documento sostitutivo del Certificato di conformità, nel caso quest’ultimo fosse inesistente o irreperibile.
La Dichiarazione di conformità può essere firmata solamente da un tecnico abilitato.


Le variabili per la definizione di un preventivo di ristrutturazione dell’impianto elettrico sono diverse, vediamole insieme:
. La metratura dell’immobile è sicuramente il primo criterio di determinazione del prezzo;
. Bisogna però anche considerare la presenza di rete telefonica, televisiva e citofonica;
. Infine può incidere sul costo finale la scelta di realizzare sottotraccia o canalette esterne.
A titolo esemplificativo, considerando la presenza di certificato di conformità, termostato ambientale, antenna, telefono e materiali occorrenti con necessaria manodopera, per un impianto li livello base si può considerare un costo Iva esclusa così declinato in base alla metratura:
40-60 mq: 2 700 € 60-70 mq: 3 300 € 80-90 mq: 4 500 € 90-100 mq: 5 000 € 100-120 mq: 6 000 € 120-140 mq: 7 000 € 140-160 mq: 8 000 €
In definitiva un impianto elettrico deve garantire sicurezza e funzionalità all’abitazione; per questo diventa necessario pensare ad una ristrutturazione del proprio impianto che rispetti e tue esigenze.



 
					 
	    	 
                            